domenica 22 giugno 2014

Al mio segnale, scatenate l'inferno!


Chi non ricorda questa celeberrima frase del film "Il Gladiatore"?

Film amato, odiato, pluripremiato dal botteghino, massacrato dalla critica per i suoi errori storici, nel bene o nel male è entrato nell'immaginario popolare...

Se penso al "Gladiatore" mi vengono in mente:
  • la frase che ho messo nel titolo
  • "Mi chiamo Massimo Decimo Meridio, comandante dell'esercito del nord, generale delle legioni Felix, servo leale dell'unico vero imperatore Marco Aurelio, padre di un figlio assassinato, marito di una moglie uccisa... e avrò la mia vendetta, in questa vita o nell'altra" [se volete rivedere la scena, è da brivido...]
  • la sua indimenticabile colonna sonora. Mi ci sono voluti anni per perdonare la Mulino Bianco per averla usata in uno spot pubblicitario... ^^
  • ovviamente LUI, Russell Crowe, all'apice della sua gloria... pensi al "Gladiatore" e ti viene in mente lui, dici Russell Crowe, e io lo immagino sempre così...



Dopo Deathstroke avevo iniziato un paio di altri disegni, ma niente che mi prendesse veramente, tant'è che sono ancora nel cassetto allo stadio pre-iniziale dopo due settimane... poi, finalmente, l'ispirazione: in casa risuonava "Now we are free" (sì, proprio quella rubata dalla Mulino Bianco!) e io ho capito quale sarebbe stato il mio prossimo disegno... =)

Once again, avevo in mente una scena diversa, volevo Massimo nei panni di gladiatore, nell'arena, all'apice del trionfo, e invece ho visto negli occhi del generale prima della battaglia di Vindobona qualcosa che mi ha colpita e mi ha spinto a rappresentare quel momento...

Che cosa, non saprei dirlo nemmeno io, non è quello che dovrebbe passare negli occhi di un generale che incita le truppe, ma ci vedo stanchezza, la disillusione di un uomo che ha sparso molto sangue per nobili cause (la gloria di Roma, il prestigio dell'imperatore, la missione civilizzatrice nei confronti dei barbari, e quanta retorica qui...)  in cui ha smesso di credere da tempo, la solitudine di un marito e un padre che per combattere una guerra non sua ai confini del mondo ha lasciato la casa, la moglie e il figlio, e - non dimentichiamolo - in un'epoca in cui già solo qualche decina di chilometri di lontananza significa perdere completamente i contatti.

Magari traviso, ma tutta questa complessità di sentimenti mi affascina, e valeva la pena di provare a renderne almeno una parte... ^^

1 commento:

  1. Recentemente ti ho detto che il tuo concentrarti sugli sguardi indica qualcosa di profondo e l'analisi di quel che passa dagli occhi di questo personaggio me lo conferma.
    Ora tocca a me riuscire ad andare oltre il tuo, di sguardo.
    Aiutami a farlo senza sbagliare :-)

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