giovedì 24 aprile 2014

Scarpe&Scarpe (&scarpe & scarpe...)


Prendete una ragazza e mandatela a fare shopping da sola: quasi certamente qualcosa comprerà, ma con ogni probabilità si conterrà e spenderà poco più dello stretto necessario.

Poi prendete due ragazze e mandatele a fare shopping insieme: con certezza matematica faranno acquisti, e non è improbabile che ciascuna compri più di quanto avrebbe fatto se fosse andata da sola.

Ora prendete tre ragazze, di cui una malata di shopping compulsivo e una (la sottoscritta) totalmente incapace di resistere a qualsivoglia tentazione, e speditele per una giornata al centro commerciale... e poi siate buoni, mandate loro dietro anche un furgone e una squadra di portaborse per portare a casa tutti gli acquisti! ;)

Il proposito di non comprare [quasi] niente io l'avevo fatto, e per un'intera mattinata sono riuscita a rispettarlo, provando tutto il negozio ma comprando alla fine solo un abitino...solo che poi ho visto LORO:


Ulisse quando è passato davanti alle Sirene ammaliatrici era legato all'albero maestro della sua nave, e si è salvato dalla letale tentazione... io avevo il Bancomat fra le mani, ahimè...

Chi non è una malata di scarpite come me non può capirlo, ma ogni paio di scarpe ha un proprio carattere, una personalità ben precisa, a cui si aggiungono nel tempo una storia e dei ricordi.
Queste scarpe per me sono state fin da subito una sola immagine e un solo ricordo: Christina Aguilera nel mitico video di Candyman. Mi sento tantissimo lei quando le indosso... ;P
[In effetti, l'unica differenza tra me e Xtina è che lei è bionda e io mora, per il resto, stesso fisico spettacolare, stessa voce incredibile, stesso portamento e presenza scenica... ^^]

Non è la prima volta che faccio follie per le scarpe, e non mi sogno nemmeno di pensare che sia l'ultima... il fatto è che proprio non riesco a trattenermi! XD
L'ultima pazzia l'ho fatta quest'inverno durante i saldi: non avevo mai superato i 12 cm di tacco e volevo provare l'ebbrezza dell'alta quota, così, approfittando del fatto che costavano veramente pochissimo ho preso LORO:

Sorvolerò sul fatto che sono esagerate e che sono appropriate solo in discoteca, sorvolerò sul fatto che odio la discoteca e sorvolerò ancora di più sul fatto che da quando le ho comprate non sono ancora andata a ballare una volta, perchè ultimamente mi sto dedicando molto di più al pub e alla birra che alla pista da ballo... mi limiterò a dire: ma quanto non sono belle?!? ^^

PS: siccome è sempre bello trovare chi ci dà ragione, mi sono rinfrancata e consolata leggendo qui...

lunedì 14 aprile 2014

Schegge di sentimenti

Emigrate - Babe
 
You're so pure, so sure again
Whatever you do, we will laugh again
I'm like you, a fool again
Whenever I fell, I got up again

Babe you don't have to be afraid in my eyes
Babe, don't be ashamed

Find your way and lose again
Wherever you are you can choose again
Your heart will break, and heal again
And one day will come when you believe again

Babe, you don't have to be afraid in my eyes
Babe, don't be ashamed
Babe, you don't have to be afraid in my eyes
Babe, I'm so glad that you stayed

Babe, you don't have to be afraid in my eyes
Babe, don't be ashamed
Babe, you don't have to be afraid in my eyes
And I'm so glad that you stayed

Ci sono quelle canzoni che ascolti da sempre, e non ti fanno nessun effetto, fino a quando...
Non c'era un motivo perchè io ascoltassi Babe in questi giorni, eppure l'ho fatto, ne ho proprio sentito il bisogno, e da allora l'avrò ascoltata (non scherzo) già una trentina di volte: sta in loop di sottofondo qualunque cosa io faccia.
Non mi ero mai soffermata sul testo, ma quando l'ho fatto mi è sembrato che Richard stesse guardando me mentre scriveva... ed è questo, in fondo, che fanno la musica, la poesia e l'arte, parlare al nostro cuore...

Ascoltare questa canzone ha risvegliato in me una tempesta di pensieri e sentimenti, alcuni possono essere confessati qui in uno sfogo catartico come solo il web sa essere, altri possono essere affidati solo alle pagine di un diario e altri ancora... beh, forse non dovrebbero neanche essere pensati...
Perciò chiedo venia se questo post non ha senso, coerenza, ordine o altro: prendete tutto quello che segue per quello che è, un semplice flusso di coscienza...

"Babe you don't have to be afraid in my eyes
Babe, don't be ashamed"

"Poi però [...] penso che in realtà tu vuoi parlarmene perchè qualcosa ti tormenta, perchè dentro di te c'è una voce che grida aiuto, perchè forse vuoi un mio parere o forse vuoi davvero scoppiare a piangere tra le mie braccia. Qualora succeda, sappi che io ti accoglierò come tu hai accolto me, non aver paura delle tue lacrime. Le lacrime sono una delle cose più sincere perchè partono dagli occhi. Bisogna svuotare il serbatoio e, molto spesso, bisogna farlo con qualcuno. Non te ne deve importare del trucco... ora ti sconvolgerò: a me non interessa come sei fuori, mi interessa cosa c'è dentro. Trucco o non trucco, smalto o non smalto, gonna o non gonna, tacchi o non tacchi, collare o no... La Benny che io ho in mente va al di là dell'aspetto fisico"

"Find your way and lose again
Wherever you are you can choose again
Your heart will break, and heal again
And one day will come when you believe again"

I fallimenti di oggi ci condannano al fallimento per sempre? E' una domanda che mi sono posta spesso... perchè imparare dagli errori passati sarebbe la cosa più saggia da fare, eppure mi ritrovo a commettere costantemente gli stessi sbagli, anno dopo anno, giorno dopo giorno... e so di non essere l'unica.

"Dovunque tu sia, puoi scegliere di nuovo": le parole originali sono queste, ma ho trovato scritto anche "Qualunque cosa tu sia, puoi scegliere di nuovo", qualunque cosa tu sia diventata, non è mai troppo tardi...

"Babe, you don't have to be afraid in my eyes
Babe, don't be ashamed
Babe, you don't have to be afraid in my eyes
And I'm so glad that you stayed"

Tu non sei rimasto, nessuno di voi è rimasto, e "sono felice che tu sia rimasta" è la frase che fa male, perchè la verità è un'altra, ma se vuoi sapere una cosa non ho più paura, e non sono io quella che si vergogna.

Non ho più paura di guardarmi allo specchio, e non ho più paura a mostrarmi per quello che sono... chissà che un giorno non ci riesca anche tu.

sabato 5 aprile 2014

Ciao, tigre

Mi ricordo il giorno che sei arrivata: domenica 30 settembre 2012. Eri piccola e impaurita, quella sera l'hai passata a miagolare disperata perchè eri stata catapultata in un mondo sconosciuto, senza più i tuoi fratellini e le tue sorelline. E sì che ai traslochi eri abituata: dal porto di Napoli dove sei nata ti hanno portata sul lago di Como e sebbene avessi solo sei mesi noi eravamo già i tuoi terzi proprietari.

Era la notte del mio compleanno, e io non ti volevo in casa, ma c'era il temporale e tu avevi paura, così sono venuta a dormire sul divano per farti compagnia... ci eravamo appena incontrate, ma già mi avevi conquistata.

Ci è voluto un po' di tempo perchè ti ambientassi nella tua nuova casa, e perchè imparassi a fidarti di noi, ma quando è successo ti sei dimostrata una micina adorabile, dolcissima e affettuosa, tanto che ben presto mi è stato impossibile non affezionarmi a te.

Poi, il 2 marzo 2013 (quello era un mercoledì) ti sei ammalata: le diagnosi sono state diverse, ma tutte ugualmente tragiche: chi ti dava un mese, chi qualche settimana, chi addirittura diceva che era solo questione di ore... Al gattile ti avevano chiamata Stella, e quel nome ti abbiamo lasciato, anche se non piaceva a nessuno di noi, ma  io da quel giorno ti ho sempre chiamata tigre, per la grinta, la determinazione e la caparbietà che hai saputo mettere in gioco di fronte ad una malattia che ti ha reso vecchia e stanca nonostante avessi appena un anno.

Non ti sei mai più ripresa, non hai mai più ricominciato a giocare, a correre per casa o arrampicarti sulle zanzariere come facevi prima, ma per un anno intero hai continuato caparbiamente a lottare contro la malattia, prendendoti a volte delle meritate rivincite.

Mi ricordo anche il giorno che ci hai lasciati: domenica 2 marzo 2014. Ti sei spenta come un lumicino consumato a poco a poco, e lo hai fatto in silenzio, con delicatezza, nell'unica giornata di sole di quella settimana.
Ufficialmente non ti volevo bene (ho sempre sostenuto che gli animali non sono persone e a loro non si può "voler bene"), però ammetto che da quel giorno sento la tua mancanza.

Perchè lo scrivo oggi? Perchè domani andremo a prendere un'altra micia, con cui iniziare un'altra esperienza: sappiamo che non sarà come te, non sarà te, e non sarà nè meglio nè peggio, solo diversa... e io volevo salutarti prima di intraprendere un nuovo percorso.

Sei stata per me la volpe del Piccolo Principe: mi hai addomesticata pian piano, giorno dopo giorno, e allora ti lascio con l'ultima frase della volpe del libro:
"Non si vede bene che col cuore: l'essenziale è invisibile agli occhi"

mercoledì 2 aprile 2014

Una scoperta... agghiacciante! ;)

Ogni tanto bisogna dare un contentino alle sorelle più piccole, e far loro qualche favore anche se controvoglia. Così, quando la mia sorellina mi ha chiesto di portarla al cinema di paese per vedere una replica di Frozen (che avevo fatto in modo di schivare quest'inverno, visto che non mi ispirava per niente...) ho dovuto accettare, dicendomi tra me e me: "Dai, fallo, pagate cinque euro in due, magari c'è qualche altro fratello maggiore che accompagna un piccoletto, e poi finirà presto, quanto vuoi che duri un cartone per bambini?".

Beh, ora ringrazio tantissimo di esserci andata, perchè è stata una meravigliosa sorpresa: uno dei cartoni più belli che io ricordi di aver visto da un bel po' di tempo a questa parte (e in fatto di cartoni Disney sono un'esperta... ^^).

Non farò spoiler per chi non l'avesse visto (GUARDATELO! è un ordine!), ma posso dire che è perfettamente in linea con il sentiero che la Disney ha intrapreso da qualche cartone a questa parte (le somiglianze con Rapunzel sono vistosissime...), ha lo stesso stile irriverente, effetti speciali mozzafiato, personaggi ben costruiti e tutti immediatamente accattivanti, dalle protagoniste Elsa (in cui mi sono immedesimata parecchio...) e Anna, al pupazzo di neve Olaf, cui si devono alcune delle scene più esilaranti del cartone, ma capace di perle di una profondità inaspettata, una trama niente affatto scontata e molto meno zuccherosa di certi altri cartoni più vecchi e tradizionali (è un mio limite, ma troppo miele tutto in una volta mi fa venire bruciore di stomaco... ^^), con un finale che - a mio modesto parere - migliore di così non poteva essere studiato.

Mi è piaciuto tutto di Frozen, ma ha una grossa pecca: una campagna pubblicitaria secondo me poco azzeccata e un trailer non accattivante, perchè come me tante altre persone l'hanno [pre]giudicato male senza vederlo, ma si sono ricredute quando l'hanno visto: ho potuto constatare con i miei occhi che tutti gli adulti presenti alla proiezione come me si erano armati di libro, mp3, cuscino per dormire, e nei primi dieci minuti siamo sprofondati tutti in fondo alle poltrone con una sola domanda stampata in faccia: "Quando finisce?"... ma è durato solo dieci minuti, perchè poi magicamente tutti ci siamo ridestati, abbiamo chiuso i libri, tolto le cuffie, siamo riemersi dai sedili e ci siamo appassionati alla storia, abbiamo detto ai bambini di star buoni perchè volevamo seguire...e  alla fine siamo stati noi ad applaudire tutti entusiasti trascinando poi con noi anche i più piccoli...
Potere della Disney!! ^^